1 Politica Editoriale
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Scope: O periódico Appunti Leopardiani apresenta em seu conteúdo: artigos inéditos, artigos traduzidos relacionados à área, resenhas de livros relativos ao escritor Giacomo Leopardi e à tradução (análise, teoria, história), resenhas de obras traduzidas e entrevistas com tradutores, professores e autoridades da área de língua, literatura, tradução.
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MODALITÀ DI CONSEGNA DI ARTICOLI E RECENSIONI Gli articoli hanno un limite di 7000 parole; per le recensioni di singoli volumi il limite è di 2500 parole; per articoli-recensione (più di un volume, o per una serie di articoli) 5000 parole. 2 ARTICOLAZIONE DEL TESTO L’inizio di ogni contributo non va rientrato. I paragrafi successivi al primo vanno invece rientrati di 1.5 cm (esclusi quelli che seguono le citazioni a vivo). Le citazioni di testo a vivo (più lunghe di tre righe) non vanno rientrate. 3 INDICAZIONI REDAZIONALI Formato e Impaginazione I contributi devono essere inviati in formato doc o docx. Per l’impaginazione vanno lasciati margini di 3 cm in alto, in basso e ai lati. L’interlinea è 1,5 per il testo, singola per le note e le citazioni. Le note saranno collocate alla fine del contributo; il loro rimando, in corpo al testo, sarà posposto a eventuali segni di punteggiatura. Caratteri Carattere: Times New Roman. Testo: tondo, corpo 12. Citazioni lunghe (superiori alle tre righe) e note: tondo, corpo 10. Si usi il corsivo per enfatizzare particolari concetti e per riprodurre parole o espressioni straniere (es. non plus ultra, feedback) e titoli di opere, saggi ecc. Non è previsto l’uso del grassetto. Citazioni Le citazioni lunghe, superiori alle tre righe, andranno collocate fuori testo, in corpo 10, senza virgolette; saranno precedute e seguite da una riga bianca, e rientrate di 2.5 cm. Le citazioni brevi, inferiori alle tre righe (incluse), saranno interne al testo, tra virgolette basse («»); le citazioni nelle citazioni si indicheranno tra virgolette alte (“”); si useranno gli apici (‘’) per i passaggi metalinguistici (es.: il lemma ‘società’ in Leopardi) e per conferire una particolare sfumatura semantica a una parola. Nelle citazioni brevi la punteggiatura va inserita dopo la chiusura delle virgolette; se la citazione termina con il punto esclamativo o interrogativo, questo andrà collocato all’interno delle virgolette. Eventuali tagli in una citazione si segnaleranno con tre puntini tra parentesi quadre […]. Tra parentesi quadre andrà segnalato qualsiasi altro intervento sul passo citato (integrazione ecc.). Se nel corpo del testo sono presenti versi, essi andranno riportati l’uno dopo l’altro, separati da sbarra preceduta e seguita da uno spazio (/, // per gli stacchi strofici). La segnalazione di un errore all’interno di una citazione avverrà con [sic]. Citazioni di opere letterarie Per specificare le partizioni interne di un’opera si usi: - per la Commedia il tipo Inf. iii, vv. 1-3 (= Inferno, canto terzo, vv. 1-3); - per i Rerum vulgarium fragmenta il tipo RVF CCLV, v. 4 (= Rerum vulgarium fragmenta, 255, v. 4); - per il Decameron il tipo Dec. II, 7, 3 (= Decameron, seconda giornata, novella settima, paragrafo terzo). Per la Bibbia si citi dalla Vulgata o dalla Bibbia di Gerusalemme, indicando libro, capitolo e versetto: Matteo, 1, 1 (= Matteo, capitolo 1, versetto 1). Segni e convenzioni metriche Riproduzione delle rime: le parole in rima saranno rese in corsivo, separate dai due punti, sempre tra spazi. Quindi: dolore : amore; Riproduzione degli schemi rimici: per i componimenti, ad esempio, in endecasillabi e settenari, si riserverà la lettera maiuscola agli endecasillabi, la minuscola ai settenari (AbCAbC, ecc.). Abbreviazioni - Di seguito le principali abbreviazioni richieste: Uso di «ivi» e «ibid.» - «ivi» (tondo), nel caso si citi da una pagina diversa di un libro o articolo citato immediatamente prima; - «ibid.», nel caso si citi anche dalla stessa pagina. Note Le note saranno finali, seguite da bibliografia in ordine alfabetico per cognome. Per evitare un numero di note eccessive, i riferimenti bibliografici (sia che si tratti di citazioni puntuali, sia che si tratti di testi parafrasati) saranno normalmente indicati dentro al testo, secondo la modalità (autore data: pagina), senza virgola tra l’indicazione dell’autore e la data, per esempio: (Bigongiari 1976: 134) (Colaiacomo 2002: 17) (Hamilton 2001: 306-07) con rimando alla bibliografia finale (vedi sotto). I testi di letteratura, filosofia ecc. (classici e moderni), per esempio Eneide, Summa Theologiae, se citati più di una volta, andranno indicati con un’abbreviazione in corsivo in corpo al testo, a scelta dell’autore (per esempio: Summa Theologiae > ST); la sigla sarà seguita dal numero della pagina e preceduta da altre eventuali abbreviazioni di partizioni interne (l. per libro, c. per capitolo, q. per quaestio ecc. – secondo le diverse consuetudini citazionali), e non dalla data dell’edizione di riferimento. Quindi: (Aen., I, vv. 33-41), (ST, I, q. 75, p. 200) (vedi sopra). La prima citazione dovrà essere accompagnata da una nota dove si indicherà il riferimento bibliografico completo (che sarà ripreso nella bibliografia finale) e si specificherà la sigla che si utilizzerà in corpo al testo nelle successive citazioni: Machiavelli, N., Il principe, G. Procacci (prefazione di), F. Berardi (a cura di). Roma, Riuniti, 1998, p. 20 (sigla PR). Nel caso in cui un testo sia citato invece una sola volta basterà indicare in nota il riferimento completo, senza ricorrere ad alcuna sigla. Per le opere leopardiane le edizioni di riferimento non sono vincolanti, ma andranno indicate in bibliografia. Nel corpo del testo saranno comunque usate le seguenti abbreviazioni per indicare citazioni da: Canti > il titolo del testo andrà indicato in corsivo o tra gli apici (‘’) a seconda delle consuetudini editoriali della lingua nazionale in cui si scrive, e accompagnato tra parentesi tonde dall’indicazione dei versi. Crestomazia della prosa > Cr. Pr. (es. Cr. Pr. 230). Crestomazia della poesia > Cr. P. (es. Cr. P. 170). Discorso di un italiano > DI (es. DI 20). Discorso sopra lo stato presente > DSP (es. DSP 15). Dissertazioni filosofiche > DF (es. DF 30). Epistolario > Epist. (cui seguirà l’indicazione del numero del volume (se si cita da un’edizione in più volumi), e della/e pagina/e: es. Epist. I, 524). Operette morali > OM (es. OM 108). Pensieri > P (es. P 30) Zibaldone > Zib. (cui seguirà il numero della/e pagina/e autografa/e, non quella/e dell’edizione di riferimento; es. Zib. 1136-37). 4 BIBLIOGRAFIA La bibliografia finale va organizzata alfabeticamente per cognome degli autori, rispettando i seguenti criteri: 1. I dati di un volume vanno riportati rispettando l’ordine seguente: – cognome dell’autore e iniziale del nome puntata (entrambi seguiti da virgola); – titolo dell'opera in corsivo (seguito da punto); – città ed editore (separati da virgola); – anno di edizione (preceduto da virgola e seguito da punto); per esempio: Terzoli, A., Nell’atelier dello scrittore. Innovazione e norma in Giacomo Leopardi. Roma, Carocci, 2010. – Se si cita da un’edizione diversa dalla prima lo si segnala in apice, indicando fra parentesi tonde l’anno della prima edizione: Bigongiari, P., Leopardi. Firenze, La Nuova Italia, 19762 (1a ed. 1962). – Se si cita la traduzione di un’opera, i dati dell’edizione originale andranno messi tra parentesi: Abrams, M. H., Lo specchio e la lampada. La teoria romantica e la tradizione critica, G. Capone (a cura di), trad. di R. Zelocchi (The Mirror and the Lamp. Romantic Theory and the Critical Tradition. New York, Oxford University Press, 1953), Bologna, il Mulino, 1976. – Per indicare il titolo di un’opera all’interno di un altro titolo si usano gli apici: Blasucci, L., I titoli dei ‘Canti’ e altri studi leopardiani. Venezia, Marsilio, 20112 (1a ed. 1989). – Per evidenziare all’interno di un titolo altre parole (o espressioni), per esempio latine, si usano sempre gli apici: Afribo, A., Teoria e prassi della ‘gravitas’ nel Cinquecento. Firenze, Cesati, 2002. Se un’opera consta di più volumi, il volume da citare verrà indicato in numeri romani, in maiuscoletto, seguito da virgola. Se si deve indicare il titolo di un volume autonomo all’interno di un’opera in più volumi, il titolo del singolo volume precederà quello dell’opera complessiva: Gambarin, G. (a cura di), Ugo Foscolo. Scritti letterari e politici dal 1796 al 1808, in U. Foscolo, Edizione Nazionale delle Opere, VI, Firenze, Le Monnier, 1951, pp. 120-213. Se un’opera si compone di più volumi, l’indicazione numerica degli stessi precede quella del luogo di pubblicazione: Leopardi, G., Zibaldone di pensieri, G. Pacella (a cura di), 3 voll. Milano, Garzanti, 1991. 2. Per le curatele si procede nel seguente modo: dopo il nome del curatore dovrà essere inserita la dicitura (a cura di) per i titoli in italiano; (éd.) o (éds.) per quelli in francese; (ed.) o (eds.) per quelli in inglese; (Hrsg.) per quelli in tedesco: O’Neill, M. (ed.), Shelley. London, Longman, 1993. 3. Il titolo di un articolo su rivista va riportato, in tondo, tra virgolette basse («»); il nome della rivista va in corsivo, seguito dal numero dell’annata tra parentesi tonde; seguono il numero del fascicolo; l’anno solare di uscita, seguito dai due punti; e il numero delle pagine precedute da uno spazio: Colaiacomo, C., «Procedimenti leopardiani di frammentazione e costruzione dell’io», Critica del testo (5) 1, 2002: 13-27. 4. Per un saggio inserito in un volume collettaneo, il suo titolo precederà il nome del/i curatore/i del volume. Le pagine del saggio andranno indicate tra parentesi dopo il titolo del volume. Se nell’intervallo di pagine le cifre iniziali sono identiche saranno ripetute solo se inferiori alle centinaia, per es.: pp. 30-39, pp. 51-57, ma pp. 233-45. Esempio: Hamilton, P., «Shelley, Leopardi and the Writing of Nihilism from the Pensieri to The Triumph of Life», in M. Caesar e Franco D’Intino (a cura di), Leopardi e il libro nell’età romantica (pp. 303-17). Roma, Bulzoni, 2001. Editoria elettronica Per le citazioni dai CD-Rom si riportino le indicazioni della copertina, secondo le modalità esposte per le opere in volume. La citazione delle riviste online dovrà avvenire secondo gli stessi criteri e andrà corredata dell’indicazione dell’URL, seguito dalla data della consultazione tra parentesi quadre. Esempio: Terzoli, M. A., «L’anima si governa per alfabeti. Note su Gadda scrittore di guerra», The Edinburgh Journal of Gadda Studies (3) 2003 <www.arts.ed.ac.uk/italian/gadda> [20 maggio 2012].
Publisher:
Universidade Federal de Santa Catarina
ISSN:
2179-6106
Frequency:
Biannual
Year of first publication:
2011
c., cc.
carta/e
cfr.
confronta
cit.
citato/a
doc., docc.
documento/i
Ead.
Eadem
ed., edd.
edizione/i
es., ess.
esempio/i
f., ff.
foglio/i
fasc.
fascicolo
Id.
Idem
ms., mss.
manoscritto/i
n., nn.
numero/i
n.s.
nuova serie
p., pp.
pagina/e
par., parr.
paragrafo/i